Greta Beccaglia, giornalista sportiva, è saltata sulle cronache per via della molestia subita da un tifoso. La vicenda ha avuto il giusto epilogo? Il risvolto è interessante.
La giornalista Greta Beccaglia continua a ricevere minacce e insulti dopo l’aggressione sessuale subita, due anni fa, fuori dallo stadio da un tifoso. Un comportamento inaccettabile che ha avuto un impatto devastante sulla vittima
Lei era presente, professionale come sempre, a fare il suo dovere. La passione per il calcio l’aveva portata a impegnarsi seriamente come inviata. Bella, alta, forgiata da un bel fisico ma anche da sapienti neuroni messi a disposizione di un’ennesima diretta.
Arriva lui e le tocca il fondoschiena con una nonchalance da brividi. Qualcuno la beffeggia e qualcun altro gli punta il dito. Greta è una professionista e sa stare al posto suo, altri no. Il tifoso si è arrogato un diritto abusante.
Non ha mai dimostrato vero pentimento nonostante a casa, quella sera, lo aspettava di sicuro una donna innamorata e un bambino. Parte la denuncia e il caso finisce su tutti i giornali. Chi le dà perfettamente ragione, chi minimizza.
Greta Beccaglia nel mirino degli haters, ma la denuncia ha avuto i suoi effetti sul tifoso che la molestò
Ma lui, l’artefice del grande gesto arbitrario, il presunto Casanova che si arroga il diritto di lasciare libera la mano che forse, in quel momento, poco è attenzionata dal cervello, che fine ha fatto? Ce lo dice il verdetto definitivo emesso in sua colpa.
Andrea Serrani è stato condannato a 1 anno e 6 mesi di carcere per violenza sessuale ai danni della giornalista Greta Beccaglia. La sentenza è stata emessa al termine di un processo abbreviato. Il giudice ha stabilito la sospensione della pena per 5 anni, a condizione che Serrani partecipi a programmi di recupero.
Il ristoratore avrà modo di capire il gesto che lo ha portato non certo ad essere ben guardato visto che è anche un imprenditore. Dovrà anche fornire un risarcimento economico alla giornalista Greta Beccaglia. Inizialmente, è stato stabilito un pagamento provvisorio di 15.000 euro a favore della giornalista.
Non sono mancati indennizzi per un totale di 10.000 euro, destinati all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e all’Associazione della Stampa Nazionale e Toscana.
Le decisioni mirano a compensare la vittima per il danno subito e a sostenere le organizzazioni professionali dei giornalisti coinvolte nel caso. Un passo importante per non tralasciare nulla al caso. Qui l’intenzione c’era eccome.