La storia degli esordi di Alessandra Drusian e Fabio Ricci in arte i Jalisse: come è nata la loro unione e dove si sono conosciuti
“Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi…”. Alzi la mano chi ricorda questo ritornello dei Jalisse che permise al duo di trionfare con il brano chiamato appunto Fiumi di parole al Festival di Sanremo del 1997.
Negli anni Fabio Ricci e Alessandra Drusian non hanno mai smesso di fare musica: risale al 2020 il loro ultimo album intitolato Voglio emozionarmi ancora e Perdono è il loro ultimo singolo, uscito quest’anno.
In tanti si chiedono spesso come e dove si sono conosciuti i due artisti. Per questo motivo, la redazione di Gossiplive.it ha deciso di fugare ogni dubbio raccontando gli esordi dei Jalisse. Di seguito tutto quello che devi sapere.
Come e dove si sono conosciuti i Jalisse
Fabio Ricci e Alessandra Drusian oggi, giovedì 5 ottobre 2023, saranno ospiti di Caterina Balivo nel programma La Volta Buona. Se vuoi seguirli in diretta su Rai 1, l’appuntamento è a partire dalle ore 14:00, sùbito dopo il TG1. Altrimenti potrai riguardare la puntata con l’intervista ai Jalisse in un secondo momento su Raiplay.
Ma come e dove si sono incontrati Fabio Ricci e Alessandra Drusian? Dobbiamo tornare indietro al 1990, all’interno di una casa discografica: è lì che è avvenuto il loro primo incontro. Leu reduce da una serie di vittorie in competizioni musicali tra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, lui voce e tastastiera del gruppo Vox Populi.
Solo due anni più tardi, nel 1992 che i due decisero di unire le forze e, due anni più tardi, nacquero i “Jalisse“, nome ispirato al personaggio di Jalissa della nota serie televisiva “Tutti al college” (spin-off de “I Robinson”).
Emerse successivamente che la parola “jalis” (al femminile “jalisa”) aveva un significato profondo in lingua araba grazie al giornalista e poeta italiano di origini irachene, Younis Tawfik. Indicava un “commensale capace di intrattenere attraverso racconti di favole e musica”, derivante dalla radice “jalasa”, che significa “sedersi”. Pertanto, il nome del duo racchiudeva un invito implorante: “siedi, accomodati e ascolta”.