Riscaldamenti sottoposti ad una normativa: cosa prevede la legge? Le date e le regole da tener presente per utilizzarli
L’inverno è ormai alle porte e in tutta Italia iniziano a registrarsi temperature in diminuzione. A breve, quindi, bisognerà fare i conti con il freddo, i malanni stagionali, le giornate più corte, ma anche e soprattutto con i riscaldamenti.
Le decisioni sull’accensione e la regolazione dei termosifoni in un condominio o in un sistema di riscaldamento centralizzato, sono spesso influenzate da normative locali e decisioni dell’assemblea condominiale. Si tratta, spesso, di misure adottate per la necessità di ridurre le ore e il periodo di accensione dei riscaldamenti per affrontare i crescenti costi del gas.
Le differenze da luogo a luogo possono dipendere dalle condizioni climatiche locali e dalle politiche energetiche. Il sito luce-gas.it contiene informazioni sulle date e gli orari per l’accensione dei riscaldamenti per le diverse fasce climatiche per la stagione invernale 2023/2024.
Si va in senso decrescente, dalla zona più fredda a quella più mite. Bisogna prestare attenzione a queste regole non solo per i consumi, ma anche per salvaguardare l’ambiente. Facciamo un piccolo vademecum per ricordare le varie fasce d’Italia soggette al freddo e come va sintonizzato il ciclo di riscaldamento.
Quali sono le regole per accendere i riscaldamenti: le date e le differenze in base alle fasce
Partiamo dal Nord dove, in inverno, si verificano nevicate e abbassamenti di temperatura significativi. In particolare, le province di Cuneo, Belluno e Trento hanno condizioni climatiche particolarmente rigide. Gli impianti di riscaldamento centralizzato possono essere accesi e spenti senza alcuna limitazione significativa.
La zona climatica denominata Zone E, che comprende Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, si caratterizza per temperature basse durante l’inverno, ma non estremamente rigide. Le regole sul riscaldamento centralizzato consentono di tenerlo acceso dal 22 ottobre al 7 aprile per un massimo di 13 ore al giorno.
La Zona D include Roma, Ancona, Genova, Firenze, Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia. Hanno in genere inverni meno rigidi rispetto a zone climatiche più fredde dell’Italia, e quindi c’è la possibilità di tenere accesi i riscaldamenti dall’8 novembre al 7 aprile per un massimo di 11 ore al giorno.
La Zona C comprende diverse province in varie regioni dell’Italia con clima più mite. Napoli, Latina, Caserta, Salerno, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Ragusa, Cosenza e Taranto: qui le regolamentazioni sono adattate alle condizioni climatiche locali.