Nelle ultime ore si torna a parlare di Pablo Neruda e della possibilità che la sua morte sia stato avvelenato: cosa è successo davvero?
Ad oggi, Pablo Neruda è considerato uno degli scrittori più importanti dello scorso secolo: la sua poesia è conosciuta in tutto il mondo.
Apprezzatissimo letterato, nella sua vita ha sempre difeso le sue idee politiche in favore del comunismo, tanto da dover espatriare.
Il Cile, sua terra d’origine, è stato fonte di grande ispirazione, ma è anche il luogo nel quale ha trascorso gli ultimi momenti della sua vita.
Proprio in merito alla morte di Neruda, in questi giorni, si parla di un possibile avvelenamento da parte del regime di Augusto Pinochet.
Cosa è realmente successo al poeta cileno che nel corso della sua carriera ha ricevuto anche il Premio Nobel?
Scopriamo di più in merito alle cause del decesso di Pablo Neruda.
Pablo Neruda: come è morto veramente?
Chiariamo fin dal principio che le cause della morte del poeta cileno sono ancora da verificare.
Ufficialmente, infatti, il 23 settembre 1973, Pablo Neruda sarebbe deceduto a causa dell’aggravarsi del tumore alla prostata.
C’è, però, da diversi anni ormai, la teoria secondo la quale lo scrittore sarebbe stato assassinato per volere del regime di Pinochet.
Ricapitoliamo velocemente gli ultimi giorni della sua vita: già malato di cancro, il poeta si trovava in Cile ed ha assistito al colpo di stato di Pinochet.
In quell’occasione, l’11 settembre 1973, trovò la morte il suo intimo amico Salvador Allende, allora presidente del Paese.
Visto l’evolversi politico della situazione, Neruda stava per espatriare in Messico, ma, aggravatosi, fu ricoverato presso una clinica a Santiago del Cile.
Dopo soli quattro giorni dal suo ingresso, il poeta sudamericano si spense e le cause del decesso furono attribuite al tumore alla prostata.
Sin da subito, però, dubbi e perplessità emersero sulle circostanze della sua morte,
Manuel Araya, autista di Pablo Neruda, ha accusato il regime di Pinochet di aver ucciso il poeta con una iniezione letale.
Secondo alcune tesi, Pinochet avrebbe deciso di accelerare i tempi del decesso dello scrittore cileno ingaggiando un agente segreto della CIA.
Quest’ultimo avrebbe praticato un’iniezione letale nell’addome di Neruda.
Negli ultimi anni, un gruppo di esperti ha effettuato delle analisi sui resti del poeta scoprendo una tossina in un molare.
Stando a quanto riferisce Sky TG24, si tratterebbe del Clostridium botulinum, responsabile del botulismo.
Sospetti e dubbi che dovranno però trovare conferma negli studi e nelle analisi che si stanno effettuando in questi mesi.