Il celebre attore e doppiatore italiano Francesco Pannofino prima si dedicava a tutt’altro, un lavoro impensabile per uno come lui
Francesco Pannofino sarà tra gli ospiti di La Volta Buona, trasmissione di Caterina Balivo. Ha raggiunto l’apice della sua carriera con l’indimenticabile interpretazione del personaggio di René Ferretti nella serie televisiva “Boris” e nell’omonimo film. Ma la sua versatilità artistica si è sviluppata anche nel mondo del doppiaggio. Durante la sua carriera ha prestato la sua voce distintiva a icone del cinema come Denzel Washington, George Clooney, Kurt Russell, Jean-Claude Van Damme e Wesley Snipes.
Nel panorama televisivo, nel 2011 si è cimentato come concorrente nel talent show di Rai 1 “Lasciami cantare!” condotto da Carlo Conti. Nel maggio 2012 ha condotto insieme a Virginia Raffaele il Concerto del Primo Maggio su Rai 3. Nel 2014 ha assunto il ruolo principale di Augusto Vanghetta nel film “Il pretore”, diretto da Giulio Base.
Tra i suoi trionfi più memorabili c’è il doppiaggio di Tom Hanks nel celebre film “Forrest Gump” di Robert Zemeckis, e il suo ritorno per dare voce al personaggio, in versione computerizzata, in “Polar Express”, sempre di Zemeckis.
Che lavoro faceva Francesco Pannofino prima di diventare attore e doppiatore
Pannofino è noto soprattutto per essere la voce di spicco di Denzel Washington e George Clooney, ma il suo repertorio comprende anche Kurt Russell, Jean-Claude Van Damme, Antonio Banderas, Daniel Day-Lewis, Dan Aykroyd, Philip Seymour Hoffman, Mickey Rourke e Michael Madsen, oltre a personaggi iconici come Gil Grissom nella serie televisiva “CSI – Scena del crimine”, Rubeus Hagrid nella saga di Harry Potter e Tex Willer nello sceneggiato radiofonico di Rai Radio 2.
Per quanto riguarda la sua vita privata Francesco Pannofino è sposato con l’attrice e doppiatrice, Emanuela Rossi. Dalla loro unione è nato Andrea.
Oltre alla sua carriera nel mondo dello spettacolo ha un’altra grande passione che lo anima: il calcio. È un grandissimo tifoso della Lazio, un amore che ha radici profonde. Negli anni ’70 infatti vendeva bibite ai tifosi sugli spalti dello stadio Olimpico di Roma.
Un lavoro impensabile per un attore e doppiatore del suo calibro. Eppure, spesso, scavando nella vita degli artisti, si risale a dettagli o informazioni davvero particolari, come questa.