Come faremmo senza i nostri adorati gatti? Felini venerati fin dall’antichità, con gli egizi che li reputavano al pari degli dei e i romani che fecero in modo che si propagassero in tutta Europa. Oggi mettono d’accordo un po’ tutte le popolazioni che vedono nell’animale un simbolo molto positivo.
In Italia la festa del gatto nasce nel 1990, per mano di Claudia Angeletti, e da allora ricorre ogni 17 febbraio. Oltre 30 anni fa, la giornalista propose un vero e proprio referendum ai lettori della rivista Tuttogatto per scegliere un giorno da celebrare al mammifero.
A vincere fu la proposta di una signora, Oriella Del Col, che indicò il 17 febbraio per molteplici motivi. In primis, febbraio è il mese del segno dell’acquario che simboleggia spiriti anticonformisti come quelli dei gatti. Il 17 per i superstiziosi significa sfortuna, stessa che un tempo si diceva portassero i gatti (neri in particolare). Allo stesso tempo sta a simboleggiare anche 1 vita per 7. Esiste comunque anche la Giornata Mondiale del Gatto che si festeggia invece l’8 agosto.
Avere un gatto migliora la qualità della vita: scopri perché
Il gatto è fin da sempre uno dei misteri dell’universo, presente e fondamentale in ogni epoca storica, si è reso spesso protagonista di miti e leggende talvolta positive e altre negative. Certamente lo si può considerare uno degli animali più criptici e che ha sempre incuriosito.
Possedere un gatto, al pari e forse più di un cane, fa comunque molto bene alla salute. Uno dei primi motivi è che la sua compagnia riduce stress e depressione. Questo vale anche per chi deve affrontare un lutto o un principio di malattia neurodegenerativa. La loro arma migliore è quella delle fusa e delle vibrazioni che emettono ogni volta che ricevono delle coccole. Quanto detto è stato dimostrato scientificamente attraverso più studi.
Inoltre, un recente studio della BMC Psychiatry ha accertato anche che migliora le condizioni mentali di coloro che sono affetti da disturbi psichici. I ricercatori dell’American Journal of Cardiology sostengono addirittura che chi possiede un gatto, abbassando i livelli di ansia, tiene sotto controllo maggiormente il proprio cuore e riduce quindi malattie cardiovascolari. Le vibrazioni del gatto, a dirla tutta, avrebbero un effetto vasodilatatore.
Non sono solo questi i fattori benefici però: aiuterebbe a guarire problemi ossei grazie alle frequenze delle fusa, simili agli Hertz di alcune terapie. Conciliano il sonno, fiutano eventuali fughe di gas e ‘avvisano’ l’uomo con atteggiamenti precisi. Addirittura, alcuni gatti sono in grado di percepire crisi epilettiche e soccorrere così i proprio padroni. Beh, che dire, un gatto è come un’assicurazione sulla vita.