Sai come si chiamano i fan di Renato Zero? La storia è sorprendente e ti stupirà di sicuro: scopriamo qual è.
Su Canale 5, questa sera, andrà in onda la seconda ed ultima puntata dello show realizzato per festeggiare i 70 anni dell’artista ed i 55 anni di carriera.
Mediaset, infatti, ha voluto fortemente la realizzazione di questi due eventi dal vivo, al Circo Massimo. Un omaggio ad uno degli artisti che ha contribuito a rendere grande la musica italiana in Italia e nel mondo.
Sul palco con lui ci sarà una band di sette musicisti, otto coristi, ventitré ballerini ed un’orchestra sinfonica composta da cinquanta elementi.
Non mancheranno gli ospiti che lo accompagneranno durante la serata: Albano, Serena Autieri, Peppe Barra, Mario Biondi, Diodato, Madame, Paola Minaccioni, Morgan, Fabrizio Moro e i Neri per caso.
In occasione dello show su Canale 5, abbiamo pensato di proporre due aneddoti davvero particolari che riguardano Renato Zero.
Per la prima serata andata in onda mercoledì 26 ottobre, infatti, abbiamo raccontato l’origine del suo nome d’arte che, a dispetto dell’apparente semplicità, nasconde un significato molto profondo.
Sei curioso di scoprire la verità? Cliccando qui soddisferai la tua curiosità.
L’assurdo aneddoto sul nome dei fan di Renato Zero
Scavando nella vita dell’artista si scoprono delle cose davvero interessati, come nel caso che stiamo per raccontarti.
Inizialmente, i fan di Renato avevano preso il nome di “zerofolli“, ma poi le cose sono cambiate radicalmente ed infatti oggi l’appellativo corretto è “sorcini”.
Davvero molto curioso perché apparentemente non sembrerebbe avere alcun rimando diretto all’artista.
Invece, il termine ha avuto origine all’inizio degli anni ’80 quando il cantante si trovava a Viareggio. Nell’occasione in cui i suoi fan lo avevano accerchiato con i motorini per autografi e scambiare qualche parola con Renato, l’artista disse: “Sembrano tanti sorci”.
Un puro caso che, però, diventerà l’evento attraverso il quale fu definitivamente cambiato il nome agli ammiratori di Renato Zero che, a sua volta, da quel momento, divenne “il re dei sorcini”.
Da allora in poi, l’artista ha sottolineato in più occasioni questo nome come quando nel 1981 realizzò il brano I figli della topa dedicato proprio ai suoi fan. Oppure come quando, nell’anno successivo, diede vita alle “Sorciadi” a Roma, prendendo parte di persona alla premiazione.