Suburra, perché Spadino è soprannominato così nella serie Tv

Suburra, perché il protagonista Spadino viene soprannominato così? Il significato e la verità dietro questa curiosità sulla serie Tv

Dopo la fine di Suburra, il pubblico credeva di aver detto definitivamente addio ai suoi protagonisti. Appena poche settimane, però, Netflix ha lanciato una nuova serie a metà tra il sequel e il reboot, Suburra Eterna. Otto episodi che mirano ad approfondire le storie e i personaggi della serie di grande successo. Qui proponiamo un approfondimento su Spadino e il perché viene chiamato in questo modo. Ecco come nasce il suo soprannome.

Il protagonista Alberto Anacleti, noto come Spadino e interpretato da Giacomo Ferrara, si è trasferito a Berlino per diventare un DJ, cercando una nuova identità lontano dalle vicende criminali della sua famiglia. Il richiamo della Roma eterna e le dinamiche trappola tra le bande criminali, la politica e il Vaticano lo costringono a fare ritorno nella città delle sue origini.

Suburra Eterna, il ritorno di Spadino: perché si chiama così

Il soprannome “Spadino” assume un significato particolare. Il richiamo è all’arma da duello e di rappresentanza con lama sottile, riflettendo la personalità cinica e spietata del personaggio, oltre appunto alla sua affinità per le lame.

Giacomo Ferrara conferisce profondità a questo personaggio, che qui più che mai evolve in un individuo più maturo e risoluto. Mentre la serie si sviluppa, il suo percorso solitario e le decisioni prese senza consultare la famiglia diventano elementi chiave della trama.

Il ritorno di Spadino a Roma è caratterizzato da una serie di eventi che evidenziano il violento passaggio di consegne tra le generazioni. Il destino di personaggi come Cinaglia e il cardinale Nascari è minacciato da nuovi arrivati, mentre emergono nuove alleanze e tradimenti.

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Cosa bisogna sapere sulla nuova serie

Suburra Eterna introduce una nuova banda criminale, i Luciani, desiderosi di vendetta e pronti a sfidare l’equilibrio instabile tra le forze dominanti della Capitale. La lotta per il potere coinvolge non solo le famiglie criminali, ma anche figure politiche e religiose di rilievo, con il controllo del “nuovo Colosseo” come premio in gioco.

La trama si snoda attraverso le vite dei personaggi, tra emozioni tumultuose, dolore, e la costante ricerca di vendetta. Nadia, interpretata da Federica Sabatini, emerge come il personaggio più tragico e solitario, il cui dolore è congelato nel passato e cristallizzato dalla mancanza di Aureliano.