Malinconico, pigro, fantasioso, improvvisatore nato: stiamo parlando ovviamente di Massimo Troisi. Una delle figure più rappresentative della svolta cinematografica del panorama italiano.
Nato a San Giorgio a Cremano, oggi avrebbe compiuto 69 anni. Purtroppo il suo cuore ha deciso di privarci del suo genio troppo presto, ma ha avuto il “rispetto” di attendere che Massimo completasse le riprese del suo ultimo film: Il Postino.
Colleghi, amici e tutta Napoli non possono che avere parole d’elogio per uno dei comici e degli attori di maggior spicco della seconda metà dello scorso secolo.
Un percorso cominciato a teatro quasi per scherzo e continuato al cinema. I primi passi nella sua San Giorgio a Cremano, la creazione del gruppo La Smorfia con Lello Arena ed Enzo De Caro, i successi al cinema, i capolavori con Ettore Scola e Marcello Mastroianni
Gli sketch ed i film di Massimo Troisi restituiscono ancora adesso uno spaccato importante dell’Italia che è stata, ma anche una sua rappresentazione dei sentimenti umani. L’amore, l’amicizia, la famiglia: storie raccontate da un ragazzo partenopeo che ha portato ovunque con sé le sue radici.
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Massimo Troisi: le tre curiosità sul comico napoletano che non conosci
- Il successo di Massimo presso il grande pubblico sembra scritto sin dalla sua nascita. Sua madre, quasi per scherzo, quando aveva solo pochi mesi, inviò una sua fotografia alla Mellin e fu scelto come testimonial. L’aneddoto, raccontato dalla sorella Rosaria, è sconosciuto ai più, ma cercando in rete è possibile reperire anche l’immagine del piccolo Massimo.
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- Il nome La Smorfia al gruppo composto da Troisi, Arena e De Caro fu del tutto casuale. Pina Cipriani, all’epoca direttrice del San Carluccio, chiese ai diretti interessati come si chiamasse il trio e, per tutta risposta, ricevette da Massimo una smorfia. Ai ragazzi piacque molto e, anche per scaramanzia, decisero di adottarlo.
- Una delle fonti di principale ispirazione per Troisi fu la famiglia. Diversi aneddoti dei suoi sketch e qualche scena cinematografica traggono spunto proprio da situazioni vissute direttamente dal comico. In Scusate il ritardo, ad esempio, il personaggio del fratello interpretato da Franco Acampora è un attore comico di successo: in quel caso c’è una forte componente autobiografica. Nello sketch Il basso Troisi racconta di come la nonna sbagliasse le iniezioni di vitamine: Pippo Baudo ha rivelato che in realtà quell’episodio era ispirato ad un fatto realmente successo ai nonni di Massimo.